Il tecnico portoghese non ha nascosto la sua rabbia per la rete annullata nel finale.
José Mourinho non ha nascosto la sua rabbia per la rete annullata nel finale a Nicolò Zaniolo, poi espulso per proteste: «Non voglio commentare l’episodio. Posso commentare la partita, ma non voglio commentare il gol, il rosso e le reazioni. Preferisco evitare, possiamo parlare della partita ma dell’incidente preferisco non parlare».
La Roma non è andata oltre lo 0-0 con il Genoa, ma recrimina per quell’episodio finale. «Non voglio giudicare l’azione – ha continuato lo Special One -, perché per giudicare si può andare in tante direzioni che potremmo stare qui mezz’ora a parlarne. Se l’arbitro ha deciso bene il nostro gioco, il gioco che è diventato tanti anni fa il gioco del popolo, di cui il mondo è innamorato, il gioco è cambiato. Non c’è più, è un altro sport. Se quella è l’indicazione che hanno gli arbitri, se quello è un fallo il gioco non è lo stesso, dobbiamo chiamarlo in un altro modo, trovare un altro nome perché è un altro sport».
«Se l’arbitro ha sbagliato e doveva convalidare il gol, lui sarà il primo ad essere non contento di aver sbagliato e per noi a Roma è un déjà vu, è successo tante volte in stagione. Ma va bene così, domani è un altro giorno. Quale delle due opzioni secondo me? Mettiamo una terza opzione: la Roma agli occhi del potere è piccolina, siamo piccoli. Chi è il potere? Rimaniamo qui, perché il Mourinho arrivato qui sette mesi fa è diverso», ha concluso l’allenatore lusitano.